Equivalente epilettico

Gli equivalenti epilettici sono un complesso di sintomi di disturbi mentali che hanno principalmente caratteristiche vegetative e somatiche in assenza o carenza di un difetto cognitivo [1]. Gli equivalenti epilettiformi sono caratterizzati da attacchi acuti e di breve durata dell'attività cerebrale e reazioni autonomiche, solitamente sotto forma di atassia, vertigini, adinamia, respiro o palpitazioni, nausea e vomito. Sono legati al momento dell'inizio di un attacco epilettico e possono trovarsi in qualsiasi fase dello sviluppo del parossismo, ma molto spesso il sintomo inizia con l'apparizione e termina con lo svenimento. La durata dell'equivalente varia da alcuni secondi a diversi minuti. La loro comparsa coincide sempre con le crisi convulsive, indipendentemente dalla loro durata e dal tipo di crisi (maggiori e minori) [2].

I parossismi mentali equivalenti possono manifestarsi come stati maniacali (delirio, agitazione psicomotoria), depressivi (apatia, stato delirante), apatici, disforici, allucinatori-paranoidi. Gli equivalenti affettivi a breve termine, che compaiono periodicamente, sono caratteristici della forma generalizzata di epilessia, del decorso cronico delle forme paranoidi e ciclotimiche, dell'epilessia post-traumatica con rare manifestazioni di crisi epilettiche [3].

L'equivalenza epilettica è un cambiamento strutturale, funzionale o riorganizzativo temporaneo nel cervello che può essere considerato un precursore di una crisi generalizzata e causare una reazione di panico. È accompagnato dall'attivazione cerebrale e dalla desincronizzazione dell'attività neuronale. Questo fenomeno è confermato da studi su farmaci eccitotossici e disturbi metabolici conseguenti a cambiamenti infiammatori nei neuroni cerebrali [4].

La maggior parte degli articoli sono dedicati a varie forme di epilessia. Le prove più popolari che mostrano un importante legame tra epilessia e disturbi mentali includono fattori associati alla diminuzione della funzione neuronale, alla perdita di