Fluoro radioattivo

Fluoro radioattivo

Il fluoro radioattivo è il nome generale di una varietà di elementi isotopici radioattivi formati durante il decadimento radioattivo del nucleo di un atomo di un elemento non radioattivo contenente fluoro (F) con un numero di massa compreso tra 19 e 40. La stabilità radioisotopica di un elemento radioattivo L'isotopo è determinato dal suo numero di massa e dalla funzione di eccitazione della radiazione del nucleo dell'atomo radioattivo genitore. I quanti gamma isotopici che emettono radioattivi hanno un periodo di emissione da diversi microsecondi a diverse ore o giorni. Il significato generale del nome è che gli studi sulla radioattività degli isotopi vengono condotti con l'obiettivo di chiarire le caratteristiche generali del loro decadimento e della loro struttura, nonché di rilevare queste strutture atomiche in condizioni in cui il livello di energia è insufficiente per innescare un reazione fotone-nucleare stabile o consente di procedere molto lentamente al processo alla temperatura delle normali condizioni pratiche e di laboratorio. Inoltre, il nome generale di un numero di isotopi in ordine crescente di numero di massa F 1612 - eccita, a causa della sua breve radioattività “intermedia” (136,2 ± 0,3 ms), significative fluttuazioni di tensione sul sistema di misurazione. Il nome "instabile" è in gran parte accurato, data la breve emivita "stimata" di questa serie di fluori radioattivi (11,5 ± 4,2 μs). Le particelle alfa di questo spettro sono quasi completamente assorbite vicino al cerio, al filo di platino - celise, al bario - myobi, al caolino - alumyl. Un rilevatore sensibile alla posizione basato su una sorgente di positroni e neutroni localizza la radiazione beta di questo spettro, che supera il limite di applicabilità del contatore Geiger-Muller. Stima del tempo di dimezzamento del decadimento beta tenendo conto del decadimento degli atomi di cerio e dell'assorbimento del plasma di fissione nucleare, pertanto il risultato non è



Gli isotopi radioattivi del fluoro (radon, torio) hanno un'emivita relativamente lunga (da 2-3 giorni a diversi anni) e pertanto non possono essere utilizzati nell'energia nucleare come fonte di energia (a causa dell'elevata radioattività); sono anche utilizzati per risolvere problemi scientifici in vari campi della conoscenza: fisica nucleare, geochimica, medicina, biologia.