Enteroenterostomia

L'enteroenterostomia è un intervento chirurgico in cui si forma un'anastomosi tra due anse dell'intestino tenue.

Le indicazioni per l'enteroenterostomia sono:

  1. Ostruzione o stenosi dell'ansa afferente dell'intestino tenue con buon apporto di sangue al mesentere.

  2. Sindrome dell'intestino corto, quando è necessario aumentare la lunghezza della parte funzionante dell'intestino tenue.

  3. Trapianto di intestino tenue.

  4. La malattia di Crohn colpisce alcune aree dell'intestino tenue.

L'operazione viene eseguita in anestesia generale. Viene praticata un'incisione sulla linea mediana dell'addome. Due anse dell'intestino tenue vengono isolate e mobilizzate. Due file di suture vengono posizionate tra le pareti intestinali, formando un'anastomosi laterale. Il mesentere intestinale viene suturato per evitare torsioni. L'operazione si completa strato dopo strato.

L'enteroenterostomia consente di ripristinare il normale passaggio del contenuto intestinale in caso di patologia dell'intestino tenue. Con un periodo postoperatorio di successo, lo stato nutrizionale e la qualità della vita del paziente migliorano.



L'enterointestomia (ENTERO- + gr.; entēron intestinal + enteros(sis) + foro della stomia) è un intervento chirurgico volto a ripristinare la continuità intestinale e il normale funzionamento del tratto gastrointestinale, ripristinando il passaggio del cibo dopo un intervento chirurgico per rimuovere la maggior parte dell'intestino tenue o resezione del colon rettosigmoideo.