Reazione di desincronizzazione

La risposta di desincronizzazione, nota anche come risposta di attivazione, è un ottimo esempio di come il nostro cervello risponde ai cambiamenti nell’ambiente. Questa reazione si verifica quando incontriamo uno stimolo inaspettato o nuovo che causa un’interruzione della nostra normale attività cerebrale ritmica.

In genere, il nostro cervello funziona in modo altamente coordinato, in cui diverse parti del cervello lavorano insieme per elaborare e interpretare le informazioni provenienti dall’ambiente. Tuttavia, quando incontriamo cambiamenti in queste informazioni, come quando vediamo un oggetto inaspettato o sentiamo un suono insolito, il nostro cervello può cambiare radicalmente la sua attività per elaborare queste nuove informazioni in modo più efficiente.

La reazione di desincronizzazione si manifesta sotto forma di cambiamenti nella frequenza e nell'ampiezza dei segnali elettrici nel cervello. Tipicamente, quando siamo a riposo, il nostro cervello produce segnali elettrici a bassa frequenza e ad alta ampiezza. Tuttavia, quando incontriamo nuove informazioni, il nostro cervello cambia drasticamente la sua attività, producendo più segnali ad alta frequenza con ampiezza inferiore.

La risposta di desincronizzazione ha importanti implicazioni per la nostra comprensione di come il nostro cervello elabora e si adatta alle nuove informazioni. Questa risposta può aiutarci a riconoscere e rispondere rapidamente a nuovi oggetti e situazioni. Inoltre, la risposta di desincronizzazione può essere utilizzata come strumento per studiare l'attività cerebrale e riconoscere patologie cerebrali come l'epilessia e il morbo di Alzheimer.

In conclusione, la risposta di desincronizzazione è un aspetto importante della nostra funzione cerebrale che ci consente di adattarci rapidamente alle nuove informazioni e di elaborarle in modo efficiente. Una comprensione più profonda di questo fenomeno può aiutarci a sviluppare nuovi metodi per diagnosticare e curare varie malattie del cervello, nonché ad applicarlo a vari campi come la scienza comportamentale e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.



La reazione di desincronizzazione è un tipo di interazione binaurale tra due voci umane. Questo fenomeno si manifesta nel fatto che gli schemi ritmici e la melodia di una voce influenzano le proprietà ritmiche e l'intonazione di un'altra voce, che si trova a frequenze opposte. Il fenomeno si verifica a causa della latenza del segnale vocale, che è il periodo di tempo necessario affinché il suono passi attraverso la parte superiore e inferiore delle nostre orecchie a frequenze udibili (20 hertz e superiori).

Descrizione del fenomeno Il primo ricercatore a studiare il fenomeno della reazione di desincronizzazione fu il fisiologo e poeta teorico polacco Jozef Volmser. Nelle sue opere ha descritto il meccanismo della comunicazione desincronizzata. Alcuni anni dopo, nel 1923, lo psicofisiologo tedesco Otmar Mesmer pubblicò il suo primo articolo scientifico su questo problema, che si rivelò essere la causa della reazione di disincronia. Lo scopo della ricerca di Mason era studiare le capacità di comunicazione come risultato dell'udito utilizzando un nuovo strumento: gli altoparlanti binaurali.

Uno studio di Meissner e colleghi ha scoperto che quando i partner parlano contemporaneamente, si possono sentire entrambe le frequenze, ma i canali più alti e quelli più bassi possono essere percepiti come suoni contraddittori. Questo fenomeno è chiamato suono dello spettro desincronizzato. Tuttavia, non ci sono prove sul motivo per cui una persona in genere sperimenta questi suoni che risuonano nei loro canali uditivi come fonti costanti di suono che non aumentano o diminuiscono quando parlano. Quando il parlato continua, sentiamo ciascuno dei due altoparlanti e i singoli suoni diventano più luminosi, indipendentemente dal nostro desiderio.

Storia della scienza Inizialmente il fenomeno fu considerato un fenomeno inaspettato nella struttura del discorso, ma in seguito divenne chiaro che si trattava di una violazione