Diatermoelettroforesi

Diatermoelettroforesi: ripristino della pelle danneggiata. La diatermoelettroforesi si basa sull'azione della corrente creata da elettrodi carichi positivamente e negativamente, mentre ad essi viene applicata la tensione. Una volta nel corpo, la corrente elettrica interrompe i processi metabolici nelle cellule, soprattutto nelle aree danneggiate. Questo aiuta ad accelerare la rigenerazione dei tessuti. Durante la procedura, alcuni dei nutrienti necessari per una pelle sana entrano nelle cellule attraverso le pareti cellulari utilizzando una scarica elettrica. I nutrienti non entrano nel flusso sanguigno poiché non è necessario somministrarli ai tessuti. Pertanto, si consiglia di sottoporsi alla terapia diatermoelettrica in un ciclo, a seconda delle condizioni del paziente e della gravità della malattia, il periodo di trattamento è di 1



La diatermoelettroforesi consente di somministrare farmaci ai tessuti profondi del corpo. Questo metodo combina corrente elettrica e onde ultrasoniche. Il metodo ha una vasta gamma di applicazioni in vari campi della medicina: cardiologia, ginecologia, chirurgia, ortopedia, ecc.

La diatermoelettroforesi viene utilizzata per fornire farmaci, sostanze nutritive, vitamine, ormoni, aminoacidi, antigeni e altre biomolecole per un lungo periodo di tempo agli organi colpiti. Allo stesso tempo, la loro concentrazione è maggiore rispetto a quando vengono introdotte nel corpo con altri mezzi. La reazione redox garantisce un trasporto ottimale degli ioni dal punto di erogazione al tessuto infiammato. Pertanto, la biodisponibilità non solo delle macrodosi, ma anche delle microdosi dei farmaci è significativamente aumentata.

L'elettroforesi è un metodo ancora più efficace di somministrazione dosata di farmaci, poiché utilizza in misura maggiore le proprietà fisico-chimiche della sostanza.

Uno dei metodi diatermoelettrofori è il metodo dell'interferenza; si basa sul fenomeno dell'interferenza delle onde elettromagnetiche. I metodi sono destinati all'esecuzione di procedure ionogalvaniche, integrate da una reazione redox o dall'effetto sul corpo di un potenziale modulato basato sulla catalisi enzimatica, che aiuta anche a ottimizzare l'effetto del farmaco.