La polmonite di Friedlander è un'infiammazione acuta dei polmoni causata dal bacillo di Friedlander (Klebsiella pneumoniae). Questa è una tipica infezione ospedaliera.
L'agente eziologico della malattia è il bacillo gram-negativo di Friedlander, che appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Questi batteri sono diffusi nell’ambiente e spesso colonizzano le mucose umane.
La polmonite di Friedlander si sviluppa spesso in pazienti con sistema immunitario indebolito, anziani e persone ricoverate in ospedale da molto tempo. La malattia è caratterizzata da un esordio acuto con febbre alta, tosse con espettorato purulento e mancanza di respiro. L'auscultazione rivela rantoli umidi.
La diagnosi si basa sul quadro clinico, sui dati di laboratorio (emocromo completo, radiografia del torace) e sull'isolamento dell'agente patogeno dall'espettorato o dal sangue.
Il trattamento comprende antibiotici, solitamente cefalosporine di terza generazione. La prognosi con un trattamento tempestivo è favorevole. Raramente si sviluppano complicazioni.
Polmonite di Friedlander
La polmonite di Friedlander (o tedesca) fu descritta dal patologo tedesco Eduard Käthe Aysner (nato nel 1821), noto anche come Friedlander o Ledevigovaya. La polmonite fu scoperta da Karl Friedrich Löffler, che alla fine le diede il proprio nome. Successivamente si scoprì però che Eisler non chiamò questa forma di malattia polmonite, bensì “danno polmonare”.
Già nel XIX secolo furono descritti alcuni casi della malattia (26 casi), ma solo nel 2012 la medicina è riuscita a scoprire l'origine di questa malattia. Ciò è stato possibile grazie a uno studio condotto da un team di scienziati provenienti da Inghilterra, Stati Uniti, Brasile e Spagna. I ricercatori hanno scoperto che una delle principali cause della malattia è un batterio chiamato Sutterella wadsworthensis.
Le manifestazioni cliniche della malattia sono simili alla forma classica della tubercolosi. Eccone solo alcuni: * tosse secca derivante da irritazione delle vie respiratorie * debolezza generale (soprattutto alla fine del periodo di incubazione), * emottisi da lievi