Sindrome di Gerstmann

La sindrome di Gerstmann è una condizione medica caratterizzata da paralisi reversibile dei muscoli facciali dovuta a danni ai lobi frontali del cervello. Le persone che soffrono della sindrome vedono la stessa immagine più di una volta. Il neurologo austriaco Joseph Herbert fu il primo a descrivere i sintomi di questa condizione.



Gerstmann è un termine che descrive un disturbo in cui una persona ha difficoltà a distinguere le relazioni spaziali tra gli oggetti. Le persone con la sindrome di Gerstmann possono anche avere difficoltà a ricordare e comprendere nuove idee o concetti.

La sindrome di Gerstmann si verifica quando i neuroni nel cervello non inviano i segnali precisi necessari per creare un’accurata mappa cognitiva del mondo. In genere, ogni oggetto ha un insieme unico di coordinate e posizione nello spazio e il cervello combina queste coordinate per creare un'immagine reale e comprensibile del mondo.

Sotto la pressione di impressioni vivide, in particolare la percezione di luci e motivi contrastanti, la corteccia visiva viene sovraccaricata e non è in grado di elaborare correttamente le informazioni visive in arrivo. Ciò può portare ad un abbagliamento eccessivo in alcune aree del campo visivo e ad offuscamento in altre. Di conseguenza, una persona ha difficoltà a navigare in luoghi familiari, il suo tempo per concentrarsi sugli oggetti è ridotto, è più suscettibile all'influenza delle illusioni e non percepisce i segnali ambientali.