Malattia di Kundrata

La malattia di Kundrat è una malattia descritta dal patologo tedesco Kundrat nel 1870.

Kundrat era un famoso patologo tedesco che lavorò presso le università di Berlino e Vienna. Era noto per le sue ricerche in patologia, in particolare nei settori della morfologia e fisiopatologia.

Nel 1869, Kundrat pubblicò il suo primo articolo su una nuova malattia, che chiamò “la malattia di Kundrat”. Ha descritto questa malattia come un grave danno alla pelle e alle mucose, accompagnato dalla formazione di ulcere e necrosi.

Sebbene Kundrat non fosse in grado di individuare la causa della malattia, suggerì che potesse essere correlata a un disturbo metabolico o al sistema immunitario.

Da allora, la malattia di Kundrat è diventata nota come una delle prime malattie descritte associate al sistema immunitario. Tuttavia, non è stata ancora trovata una spiegazione esatta per le cause di questa malattia.

Oggi la malattia di Kundrat rimane una malattia rara estremamente rara. Tuttavia, grazie al lavoro di Kundrat, sappiamo che il sistema immunitario svolge un ruolo importante nella protezione dell'organismo da varie malattie.



Kundrat William Hadden (inglese William Headden Kundrat; 23 settembre 1837, Genova, Italia - 6 dicembre 1902) - un eminente patologo tedesco e professore di anatomia patologica all'Università di Berlino, presso l'Accademia medica militare di San Pietroburgo.

Kundrat scrisse libri di testo di istologia e patologia, la prima terapia clinica tedesca, il primo manuale di chirurgia per lesioni cerebrali traumatiche e pubblicò articoli sulle malattie dell'orecchio, degli occhi e del naso. Di particolare interesse è il lavoro di Kundrot con la patologia cutanea. La sua dissertazione del 1858 sul lichene papulare superficiale alveolare segnò l'inizio della ricerca in questo campo e costituì una pietra miliare nello sviluppo della dermatologia come disciplina indipendente. Fu il primo a descrivere e dare un nome agli acari, che in seguito divennero noti come acari di Kundrot (Aedes simpsoni), ma che oggi portano il suo nome.

Nel 1881 sviluppò un metodo per congelare oggetti vegetali per una migliore visualizzazione al microscopio e lo descrisse in "