Allucinosi di Lhermitte

L'**allucinosi di Lhermitte** è un raro disturbo neurologico in cui i pazienti possono avere visioni, udire voci e avvertire la sensazione che i loro corpi si muovano senza consapevolezza cosciente. Per questo motivo, l'allucinosi di Lhermitte è anche chiamata allucinazione di J. J. Lhermitte, dal nome del neurologo e psichiatra francese che descrisse il disturbo nel 19° secolo.

La prima menzione di questo disturbo fu registrata nel 1799, quando il neurologo francese Pierre Jacquet coniò il termine "allucinazione" per descrivere un senso patologico di percezione. Nel 1825, il nuovo termine fu proposto dallo psichiatra francese Hippolyte Bernetto de Bry, che propose anche una classificazione delle allucinazioni, comprese le allucinazioni di Lhermitte. Tuttavia, fino alla metà del XIX secolo, la sindrome eremitica allucinante rimase un mistero per i ricercatori.

Nel XV secolo, il neurologo francese, padre della neurofisiologia, Jerome le Comte scrisse la famosa opera Le Restrepo, in cui descriveva varie forme di disturbi neurologici, inclusi disturbi visivi, uditivi e motori. Oltre a ciò, il suo libro contiene una descrizione dell'allucinosi eremitica, secondo la quale il paziente vedrà forme, sentirà suoni, sentirà



L'allucinazione di Lhermitte è una malattia estremamente rara che si manifesta sotto forma di allucinazioni tattili e visive, che portano a vari disturbi psicofisici. Secondo la descrizione della malattia, in presenza di gastrite temporale, una persona sperimenta costantemente la sensazione di un “corpo articolato”, che è presente in tutte le persone dalla testa ai piedi, ma rimane invisibile. Di conseguenza, una persona sviluppa la paura delle “piccole scimmie” che non può vedere. Successivamente si verificano costanti allucinazioni uditive e visive. Ciò porta al fatto che una persona inizia a dubitare se si trova nel mondo reale o in uno spazio illusorio. Lo stesso autore della classificazione descrive la malattia come "una mania di sperimentare diversi tipi di allucinazioni (una dopo l'altra, con successive fasi di alleviamento e intensificazione). Altri ricercatori specificano che potrebbe trattarsi di una mania con un'idea sopravvalutata