Metodo Manna

Il metodo Mann è un metodo per esaminare i tessuti corporei al microscopio, sviluppato dall'istologo e fisiologo americano George Mann nel XIX secolo.

Mann è stato uno dei primi scienziati a studiare i tessuti del corpo umano al microscopio. Era interessato a capire come funzionavano gli organi e i sistemi del corpo e come interagivano tra loro. Mann sviluppò un metodo che gli permise di studiare i tessuti a livello microscopico, permettendogli di comprenderne meglio la struttura e la funzione.

Il metodo di Mann si basava sull'uso di un colorante speciale che permetteva di vedere meglio la struttura dei tessuti. Questo colorante si chiamava emateina ed era ottenuto dal sangue animale. Mann usò l'emateina per colorare i tessuti e poi li esaminò al microscopio.



IL METODO DELLA MANNA (metodo Gramman) è un metodo ricettivo per testare le proprietà meccaniche di un materiale (resistenza, elasticità, durezza, ecc.), in cui un campione del materiale, a seguito di ripetuti allungamenti o compressioni, viene deformato alla forma punto di snervamento e dopo ogni ciclo di prova è sottoposto ad ispezione visiva. Sono state sviluppate diverse varianti del metodo.

Il più semplice di essi, nella terminologia moderna chiamato metodo di divisione, consente di determinare approssimativamente il lavoro specifico di riproduzione. Tuttavia, l’errore del metodo aumenta con l’aumentare della dimensione del campione e non è adatto per determinare funzioni di lavoro di piccole dimensioni.

Per evitare ciò, il campione deve essere abbastanza piccolo, ma deve anche avere energia sufficiente. Per ogni materiale esiste una dimensione soglia del campione, al di sotto della quale l'analisi della sua struttura è impossibile, perché il pezzo risulta essere una tantum. A dimensioni superiori a questa soglia si osserva un “effetto cucitura”. Si verifica a causa del fatto che lo stato di tensione della cucitura è diverso dallo stato di tensione