Cresta sopraorbitaria

Le creste sopraorbitali sono ispessimenti significativi della parte inferiore delle squame delle ossa frontali, caratteristici di alcuni primati superiori. Possono anche essere trovati in alcuni dei più antichi antenati umani fossili, come l'Arcantropo.

La cresta sopraorbitale è un'importante caratteristica anatomica che può essere utilizzata per determinare se un animale appartiene a una particolare specie o genere. Può essere utilizzato per identificare antichi resti umani e animali e per studiare l'evoluzione e la filogenesi di varie specie di primati.

Inoltre, la cresta sopraorbitaria può essere associata a determinati tratti comportamentali come l'aggressività, la territorialità o la gerarchia sociale. Ciò potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio il comportamento degli antichi primati e degli esseri umani.

Nel complesso, lo studio delle creste sopraorbitali è un'area importante dell'antropologia e della paleontologia che ci aiuta a comprendere meglio l'evoluzione e lo sviluppo dei primati e degli esseri umani.



Le creste sopraorbitali sono caratteristiche di diverse specie di primati placentari e indicano alcune somiglianze nelle loro strutture facciali e nel loro funzionamento. Questi elementi dell'osso del cranio si osservano nel gorilla di Omero, negli scimpanzé, nei bonobo, negli oranghi, così come nelle specie estinte: Gelada, uomo arcaico. La caratteristica fondamentale delle ossa dei primati è la compattezza e la densità della struttura del cranio, l'assenza di neoplasie sotto forma di osteofiti, suture e fori nelle ossa che possono far passare sangue e tessuto connettivo alle strutture interne della testa, come nelle ossa non -primati.

La cresta sopraorbitaria può apparire come una cresta piatta