Complemento

Il complemento è un gruppo di nove fattori plasmatici presenti nel sangue sotto forma di proenzimi inattivi che si attivano a vicenda in una determinata sequenza.

Il complemento svolge un ruolo importante nel sistema immunitario. Partecipa alle reazioni di legame degli anticorpi agli antigeni estranei al corpo. Il complemento promuove la distruzione (lisi), l'agglutinazione e l'opsonizzazione delle cellule estranee.

Durante la reazione antigene-anticorpo, che è accompagnata dall'attivazione del complemento, può verificarsi anche l'accumulo di fagociti, che liberano il corpo dalle cellule estranee.

Pertanto, il complemento è coinvolto in molti processi volti a riconoscere e distruggere gli agenti infettivi, fornendo un importante meccanismo di immunità innata e acquisita.



Il complemento è un gruppo di nove fattori plasmatici presenti nel sangue sotto forma di proenzimi inattivi che si attivano a vicenda in una determinata sequenza.

Il complemento è coinvolto nei seguenti processi:

  1. Reazioni di legame degli anticorpi agli antigeni che hanno invaso il corpo.

  2. Promuove la distruzione (lisi), l'agglutinazione e l'opsonizzazione delle cellule estranee.

  3. Durante la reazione antigene-anticorpo di accompagnamento, può verificarsi anche l'accumulo di fagociti, che liberano il corpo dalle cellule ad esso estranee.

Il complemento svolge un ruolo importante nel sistema immunitario, partecipando alla risposta immunitaria umorale. La sua attivazione fa parte di una cascata di reazioni volte a distruggere gli agenti patogeni estranei.



Il complemento è un gruppo di nove proteine ​​specifiche prodotte dal fegato che svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario del corpo. È costituito da diversi componenti, tra cui C1, C2, C3, C4, C5, C6, C7, C8 e C9. Questi componenti sono proenzimi, cioè forme inattive di proteine. Ciascuno di questi componenti attiva quello successivo in modo che lavorino insieme per proteggere il corpo dalle infezioni e da altri agenti patogeni.

Il complemento svolge un ruolo importante nella protezione del corpo da agenti patogeni e corpi estranei. È responsabile della distruzione, agglutinazione e opsonizzazione (attaccamento) di particelle estranee. Quando una persona viene infettata, le cellule immunitarie si attivano e producono una certa quantità di complemento. Se la quantità di complemento è sufficientemente elevata e tutti e nove i componenti sono pienamente attivi contemporaneamente, la persona è considerata “guarita” dall’infezione perché il suo sistema immunitario ha imparato a utilizzare il complemento per combattere gli agenti patogeni.

Esistono diversi modi in cui il complemento può essere attivato, incluso il legame delle proteine ​​a un allergene, la formazione di agglutinine quando due allergeni si uniscono o una reazione del complesso immunitario tra un'immunoglobulina (Ig) e un antigene (Ag). L’attivazione del complemento può essere soppressa con alcuni farmaci. Ad esempio, l’uso medico attivo della penicillina e della streptomicina è stato sospeso dopo che si è scoperto che questi farmaci abbassano i livelli di complemento e quindi potrebbero consentire agli agenti patogeni infettivi di entrare nel flusso sanguigno, aumentando la probabilità di diffusione della malattia.

L’evidenza clinica mostra che il funzionamento improprio del complemento può portare a una serie di disturbi del sistema immunitario, in particolare l’artrite, la cataratta e alcune malattie cardiovascolari. La disfunzione del complemento è anche associata ad alcune condizioni patologiche (ad esempio, degenerazione maculare legata all'età (AMD), artrite reumatoide). L’aggregazione indotta dall’iperattivazione del complemento di cellule immunitarie attivate può contribuire a diversi aspetti del processo infiammatorio, in particolare all’aumento della proliferazione nei tessuti immunitari.

Uno dei nuovi ambiti di ricerca sul complemento è l’utilizzo di queste molecole per il trattamento dei processi infiammatori. Attualmente sono in corso ricerche sull'uso del complemento per uccidere i tumori. Uno dei primi tentativi di tale trattamento è stato effettuato utilizzando la crioablazione, che distrugge i tumori abbassando la temperatura corporea del paziente a zero senza danneggiare i tessuti sani. Tuttavia, la maggior parte dei tessuti tumorali non vengono uccisi con questo metodo, poiché hanno una maggiore resistenza ai cambiamenti di temperatura.