Palimnesia

La palimnesia (dalle parole greche "pali" - ancora e "mnesis" - memoria, ricordo) è un raro disturbo mentale in cui una persona sperimenta l'illusione del "déjà vu", cioè la sensazione di aver già visto o sperimentato una data situazione nel passato.

Con la palimnesia, una persona pensa di poter prevedere il corso degli eventi o di sapere cosa accadrà dopo, anche se in realtà si trova ad affrontare questa situazione per la prima volta. Questa sensazione si verifica a causa di un malfunzionamento della memoria: il cervello scambia nuove esperienze per vecchi ricordi.

La palimnesia è più comune in alcune malattie mentali, come l’epilessia o la schizofrenia. Tuttavia, a volte lo sperimentano anche le persone mentalmente sane. Di norma, tali episodi non durano a lungo e non rappresentano una minaccia. In rari casi, la palimnesia può essere un sintomo di gravi problemi cerebrali.



Palimnesia (palinsesto) [ca. 2] (greco palimne̱sis [palìmne̯´sis]) - in epigrafia e paleografia, il fenomeno di scoprire sotto il testo qualche testo antico, scritto con colori più scuri (fino a tardi), con tracce di un testo precedente. Allo stesso tempo, a seconda della conservazione dello strato copiato e del suo colore, è possibile ricreare alcuni dettagli della scrittura antica che non sono distinguibili nel testo moderno. Questo fenomeno spiega la conservazione di significativi frammenti o intere biblioteche di papiri dell'Antico Egitto e degli Etruschi, risalenti ad un'altra epoca e precedentemente sepolti sotto depositi funerari. A volte anche i registri delle tombe vicine sono ricoperti da strati palinsemici. Il termine "palinsesto" è utilizzato in una gamma molto ampia, compresi manoscritti biblici, papiri, manoscritti su pergamena greci e zorin, vari documenti e lettere. In alcuni casi lo strato più antico era scritto con un colore più chiaro o (nel caso del documento) magari con un materiale diverso. A causa della possibilità di errori nei palinsesti, i testi vengono letti come frammenti collegati in un certo modo, che devono essere rianalizzati, tenendo conto di tutti i dati disponibili. Come risultato di questa analisi, è possibile identificare diverse interpretazioni dei testi precedenti. Anche se il testo originale potesse essere letto, è sempre possibile che il testo originale presenti carenze nella qualità o nella funzione della scrittura, e il processo di trascrizione iniziale potrebbe non essere pratico. Sebbene negli ambienti successivi la paleografia fornisca un certo grado di maggiore accuratezza interpretativa, i testi palinsestici continuano ancora a svolgere un ruolo significativo nello studio della storia della scrittura e nello sviluppo della paleologia. Sebbene il termine si riferisca principalmente a testi in pessime condizioni, sono stati rinvenuti e scoperti piccoli pezzi particolarmente preziosi per lo studio dei testi scritti antichi. Hanno dato un'idea della scrittura più antica e servono anche per studiare l'ortografia di tempi diversi. È anche possibile recuperare gli errori di ortografia. I manoscritti antichi, anche le copie migliori, talvolta contengono indicazioni di errori di ortografia. Anche quando si verificano errori di ortografia in lettere mal conservate su papiri paleocristiani, tali errori vengono considerati precocemente nelle località, con la consueta ortografia latina degli stessi elementi che consente la possibilità che lo stesso testo, che era illeggibile diversi decenni dopo, corrisponda alle prime lettere la stessa fonte.