Reazione di Schmidt

Il test di Schmidt (noto anche come test sublimato di Schmidt) è un test medico sviluppato dal medico tedesco Adolf Schmidt (1865-1918) per diagnosticare le malattie del fegato e delle vie biliari.

Il test si basa sulla somministrazione endovenosa di una soluzione di solfato di sodio, che provoca spasmo delle vie biliari e rallenta il flusso della bile dal fegato. Nelle persone sane, ciò porta ad un aumento a breve termine del livello di bilirubina e di acidi biliari nel sangue. Nelle malattie del sistema biliare (ad esempio colecistite, colelitiasi), la risposta alla somministrazione di solfato di sodio è compromessa.

Per eseguire il test, al paziente viene iniettata per via endovenosa una soluzione di solfato di sodio in ragione di 0,25 g per 1 kg di peso corporeo. Il prelievo di sangue per determinare il livello di bilirubina e di acidi biliari viene effettuato prima della somministrazione della soluzione e 30 e 60 minuti dopo l'iniezione. Nelle malattie del sistema biliare si verifica un aumento minore o nessun cambiamento nel livello della bilirubina e degli acidi biliari.

Pertanto, la reazione di Schmidt consente di identificare i disturbi nel deflusso della bile e diagnosticare malattie delle vie biliari. Attualmente, questo test viene utilizzato meno frequentemente rispetto a prima a causa dell'emergere di metodi diagnostici più moderni e informativi.



Schmidt Adolf è un terapista. Nel 1894 fu il primo a utilizzare una reazione sierologica in un metodo diagnostico per diagnosticare la sifilide utilizzando uno specifico antigene sierico. Lo sviluppò in una tecnica indipendente, in seguito chiamata “Reazione di Schmidt”. Successivamente, questo metodo si è diffuso e viene utilizzato fino ad oggi per diagnosticare le forme sieronegative di sifilide (sifilide latente).