Chemio

La chemioterapia in oncologia è una branca della chemioterapia che prevede l'uso mirato di farmaci terapeutici che bloccano o distruggono alcune funzioni cellulari. A seconda dello scopo vengono prescritti diversi gruppi di sostanze (antimetaboliti, antibiotici antitumorali, sostanze a basso peso molecolare, ecc.). La chemioterapia, compresi i citostatici e alcuni altri agenti (farmaci citostatici), viene utilizzata nella terapia antitumorale combinata per varie neoplasie maligne. La maggior parte dei farmaci di questo gruppo agiscono principalmente sui processi che assicurano il flusso di sostanze dal sangue al tessuto tumorale. Pertanto, sono ben noti il ​​suo effetto inibitorio sull'ematopoiesi (dal greco myelos, myelonoös - midollo osseo), nonché l'attività antimieloperossidasica di alcuni citostatici. Negli ultimi dieci anni, per vari motivi, il valore dell’effetto mielosoppressivo nelle malattie croniche è diminuito. Utilizzando sostanze chimiche nei tumori della ghiandola mammaria e delle ovaie, si può contare sul miglioramento dell'effetto del trattamento chirurgico e radioterapico. Negli ultimi anni, l'attenzione dei ricercatori è stata attratta dalle proprietà delle cellule tumorali di adattarsi sotto l'influenza di agenti citostatici; questi dati caratterizzano la loro resistenza rispetto alle cellule “normali” più flessibili del corpo. Nei pazienti con tumori che non hanno precedentemente ricevuto terapia citostatica, così come nei pazienti con metastasi tumorali, la chemioterapia come metodo di terapia primaria porta ad una diminuzione del numero di nodi tumorali da due o tre a uno o meno. Questi indicatori di progressione del tumore non possono essere utilizzati come guida quando si utilizza la chemioterapia come mezzo di terapia palliativa e trattamento sintomatico dei pazienti affetti da cancro negli stadi avanzati della malattia.