La malattia di Basedow

La malattia di Graves (lat. morbus Basedovius) è un gruppo di malattie non infiammatorie, il cui sintomo principale è l'ipertiroidismo diffuso causato dalla distruzione autoimmune delle cellule tiroidee con lo sviluppo della tireotossicosi. La malattia di Graves è anche chiamata malattia di Graves e iperplasia primaria della tiroide. Le manifestazioni cliniche del disturbo sono molteplici: eccesso di peso corporeo, comparsa di occhi sporgenti, tremori nel corpo, sudorazione, nervosismo, aumento della pressione sanguigna e tachicardia sono segni comuni della malattia. La malattia di Graves richiede un trattamento complesso. Di solito consiste nel ridurre il livello degli ormoni tiroidei e normalizzarne i livelli. Il trattamento viene effettuato con agenti tireostatici e l'uso di mezzi di contrasto iodati. Se si sviluppano complicazioni, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.



Orticaria di Graves

Questa è una malattia che si sviluppa come conseguenza di una reazione autoimmune nella ghiandola tiroidea. Ciò porta al suo ingrossamento (gozzo) e alla tireotossicosi (aumento dei livelli degli ormoni tiroidei - teroxina e triiodotironina), che sono caratterizzati da iperplasia policlonale dei follicoli tiroidei e da un aumento della massa di questa ghiandola. Pertanto, la malattia non ha un nome specifico. Questa definizione è composta da due parole principali: "gozzo" (dal francese gola - "laringe", inglese gozzo - "gozzo") e "tetrade": "tiroide" - ghiandola tiroidea, "o" - un prefisso, che spesso denota un aumento funzione, e "atitrest" significa "aterotossicosi", cioè la prima menzione della parola implica la precedente presenza di un aumento del contenuto di ormoni tiroidei nel sangue del paziente - uno o più, molto probabilmente - teriotossicosi; quest'ultimo è quasi sempre considerato un effetto collaterale del trattamento con iodio radioattivo nelle persone affette da dermatite atopica o psoriasi[1].

Di solito gozzo



MALATTIA DI BASEDOW (Morbus Basedowi, K. A. von Basedow), cronica. iperplasia della ghiandola tiroidea, caratterizzata da iper e ipersecrezione di ormoni tiroidei, che determina lo sviluppo del quadro clinico di danno al sistema nervoso, al sistema cardiovascolare e ad altri organi. Ha posto l'inizio dell'endocrinologia. Nel 1840, il medico inglese G. T. Basedow (T. V. Basedow; 1779-1827) osservò aumento della pressione sanguigna, sudorazione, palpitazioni, attacchi di ansia generale, tachicardia e tremori in diverse donne di età compresa tra 20 e 30 anni. Nei pazienti scoprì un'iperplasia diffusa della ghiandola tiroidea e nel novembre 1835 delineò i risultati istologici. quadro della malattia ("unità funzionali" di Bazedov), che considerava focolai di danno alla struttura cellulare interna del parenchima della ghiandola. Successivamente notò sintomi di ingrossamento della testa e cambiamenti del fondo. L'istologia del caso da lui studiato è simile al quadro del gozzo tossico cronico. Anni dopo, A. Tosi e quasi 5 anni dopo R. Levy confermarono l'esistenza di un timo ingrossato a Basedow. Nel decennio successivo M. Bleibert (1918) ripeté per primo il caso Baze