Lampada-Sollux

Un insieme di cromofori viene solitamente eccitato dalla luce e solo in alcuni casi dal calore o da un campo elettrico (effetto fotoelettrico). La capacità di eccitarsi mediante il calore è dovuta alla presenza di transizioni elettronico-vibrazionali nella struttura del cromoforo. La possibilità di eccitazione da parte di un forte campo elettrico si verifica nei sensibilizzatori cristallini.

In un campo luminoso non tutti i cromofori si illuminano (luminescenza), poiché molto spesso la luminescenza è un processo termico e, di conseguenza, la molecola è in grado di brillare anche dopo che l'eccitazione interna è completata. Una molecola che non può brillare non si illuminerebbe se esposta a luce, calore o elettricità, quindi il bagliore in assenza di fotoeccitazione è un indicatore diretto di eccitazione e di uno stato eccitato.

I processi fotonici che accompagnano il bagliore della maggior parte dei cromofori sono descritti nella teoria della chimica delle radiazioni da tre parametri della radiazione luminosa che caratterizzano la distribuzione spettrale del flusso luminoso: fotopotenziale assoluto monocromatico, ampiezza del picco di radiazione e sua forma nello spettro .