Test della tripaflavina

Il test della tripaflavina è un test di laboratorio per differenziare le forme R dei batteri dalle forme S. Si basa sulla proprietà delle cellule della forma R di agglutinarsi (attaccarsi in scaglie) in una soluzione di tripaflavina, un colorante arancione brillante.

Il test si effettua come segue: la coltura batterica in studio viene miscelata con una soluzione di tripaflavina. Se le cellule si agglutinano, ciò indica la presenza della forma R di questo tipo di batteri. La forma S della tripaflavina non agglutina.

Pertanto, sulla base dei risultati del test della tripaflavina, è possibile distinguere tra le forme R e S della stessa specie batterica. Questo è importante per la diagnosi corretta e la scelta dei metodi di trattamento delle infezioni batteriche.



Il **Test della tripaflavina** è un test diagnostico batterico, sensibile alle condizioni di crescita, con varie forme di batteri R e S. Fu isolato per la prima volta da Felix d'Herelle, poiché crescendo in condizioni ottimali, da singole popolazioni si formavano batteri della forma R (cellule della stessa forma con un contorno chiaro), che differivano dai batteri comuni solo per le caratteristiche del metabolismo in determinate condizioni ambientali.[1]

La crescita delle forme R nella maggior parte delle colture è molto più elevata nei microrganismi in caso di carenza di nutrienti nell'ambiente, poiché a causa del loro esorbitante consumo energetico è necessario un ulteriore apporto di energia dall'esterno. Tali colture causano torbidità nei mezzi liquidi durante la crescita a causa, ad esempio, di un aumento della generazione cellulare prima della morte. La maggior parte dei raccolti, anche con un pH del liquido favorevole, tendono a liquefarsi.

Le forme S sono isolate in condizioni favorevoli, poiché il loro meccanismo di autoregolazione genetica mantiene efficacemente l'equilibrio energetico, nonostante la presenza di restrizioni. Questi organismi possono trovarsi nella forma S in una gamma di condizioni più ampia rispetto alla forma R, quindi la maggior parte degli ambienti sono privi di torbidità a causa della forte influenza di S. Per questo motivo, la crescita delle forme R diventa evidente in condizioni sfavorevoli per loro.

Le forme R contengono solitamente L-deidroascorbato, la forma opposta dell'esperidina alla normale forma D-(+). Sono anche chiamati acetossigenati. In precedenza, questo metabolita era classificato come chetoesac, ma in seguito si è scoperto che i napenteni puri possono essere isolati dalle cellule R dei batteri della serie generale. I fagi R A:B sono noti per una serie di composti flavonoidi: carotenoidi A e B, flavine A e B. La maggior parte dei fluorogeni diagnostici sono noti sotto forma di autoflagenine o a base di guanina. Le essenze dei medicinali sono ottenute dai phytoncides. Entrambi hanno proprietà molto importanti per la natura vivente.

Diversi gruppi batteriologicamente importanti sono solitamente caratterizzati dalla predominanza individuale di una forma o dall'altra, nonché dai propri modelli di crescita individuali di entrambe le forme. I dati della ricerca dipendono dalle fluttuazioni nell'ambiente interno ed extragenico, che determinano l'intensità dell'attività metabolica delle cellule di un tipo o dell'altro (che appaiono separatamente). Durante la diagnostica di laboratorio, i batteri che di solito causano malattie vengono rilevati contemporaneamente a batteri "condizionatamente patogeni" che non causano danni durante la loro normale permanenza nel corpo umano. Tuttavia, in determinati fattori, possono comparire in quantità eccessive e causare processi infettivi insieme a processi patogeni. Pertanto, anche la stessa malattia può essere interpretata diversamente, determinando la stessa coltura pura utilizzando diversi sistemi di test batterici sensibili alla crescita.