Emosiderosi reticolare senile

Emosiderosi reticolare senile: comprensione e caratteristiche patologiche

Introduzione:
L'emosiderosi reticolare senile, nota anche come emosiderosi reticolare senile, è una malattia rara che colpisce le persone anziane. Questa condizione è caratterizzata dall'accumulo di emosiderina, uno speciale pigmento, nelle fibre reticolari di vari organi e tessuti. In questo articolo esamineremo gli aspetti principali dell'emosiderosi senile reticolare, compresa la sua eziologia, patogenesi, presentazione clinica e metodi diagnostici.

Eziologia:
Le ragioni dello sviluppo dell'emosiderosi senile reticolare non sono del tutto chiare. Tuttavia, alcuni studi indicano una connessione tra l’accumulo di emosiderina e l’invecchiamento del corpo. È possibile che anche fattori genetici e ambientali svolgano un ruolo nello sviluppo di questa malattia.

Patogenesi:
L'emosiderosi reticolare senile è associata all'accumulo di emosiderina nelle fibre reticolari di vari organi e tessuti. L'emosiderina è un composto complesso di ferro e proteine ​​formato a seguito della distruzione dei globuli rossi. Il graduale accumulo di emosiderina nelle fibre reticolari porta a cambiamenti nella loro struttura e funzione, che possono causare vari sintomi clinici.

Presentazione clinica:
I sintomi dell'emosiderosi senile reticolare possono variare a seconda degli organi e dei tessuti interessati dal processo di accumulo di emosiderina. Alcuni sintomi comuni includono debolezza, affaticamento, diminuzione dell’appetito e malessere generale. I pazienti possono anche lamentare dolore o disagio negli organi colpiti. Inoltre, alcuni organi, come fegato, milza e linfonodi, possono aumentare di dimensioni.

Diagnostica:
La diagnosi di emosiderosi senile reticolare può essere difficile poiché i suoi sintomi e la presentazione clinica possono assomigliare ad altre malattie. Il medico esegue un esame fisico completo e raccoglie l'anamnesi del paziente. Per confermare la diagnosi potrebbero essere necessari test di laboratorio, come una biopsia del tessuto interessato e l’analisi dell’emosiderina. Ulteriori metodi di esame, come gli ultrasuoni e la tomografia computerizzata, possono essere utilizzati per valutare il danno agli organi interni e determinare l’entità della malattia.

Trattamento e prognosi:
Al momento non esiste un trattamento specifico per l’emosiderosi reticolare senile. I medici di solito si concentrano sull’alleviare i sintomi e sul mantenimento delle condizioni generali del paziente. Ciò può includere farmaci antinfiammatori, sollievo dal dolore e cure di supporto per gli organi colpiti. La prognosi dipende dal grado di danno agli organi e ai tessuti, nonché dalle complicazioni ad essi associati. Il follow-up regolare con un medico e il rispetto delle raccomandazioni terapeutiche possono aiutare a migliorare la qualità della vita di un paziente.

Conclusione:
L'emosiderosi reticolare senile è una malattia rara caratterizzata dall'accumulo di emosiderina nelle fibre reticolari di organi e tessuti degli anziani. Questa condizione richiede ulteriori ricerche per comprenderne appieno l’eziologia e la patogenesi. La diagnosi precoce e la gestione dei sintomi sono aspetti chiave della cura dei pazienti affetti da emosiderosi reticolare senile.



**Emosiderosi senile restrittiva**(sensibilità all'emosiderosi senile)**:**

L'emosiderosi reticularis senilis (detta talvolta anche emosiderosi senilis) è una rara forma ereditaria di ipoplasia linfoide, la cui peculiarità è la sindrome da iperfissazione ferrica multifocale, diffusa in tutto il sistema reticoloendoteliale e in tutto l'organismo. Si verifica nelle persone di età superiore ai 60 anni.

Si verifica in 44 uomini e 2 donne ogni 16mila abitanti. Nella maggior parte dei casi, appare tra i 65 e i 70 anni.[1][2] L’emosiderosi può comparire prima dei 50 anni. La patologia colpisce principalmente i linfonodi, le loro strutture, la rete vascolare e lo spazio del midollo osseo.

**I segni della malattia sono simili a disturbi come il lupus sistemico, la poliartrite.** Si distingue per la presenza simultanea di iperfibrinogenemia e iperflebosi, cioè una maggiore tendenza alla formazione di trombi. Con questo sviluppo di eventi, il deflusso venoso viene interrotto, il che porta al ristagno del sangue e alla distruzione spontanea degli elementi tissutali. Come risultato di questa capacità distruttiva, si sviluppano deformazioni nell'area del seno, che interrompono il funzionamento degli organi ematopoietici e cardiaci. Sono caratteristici anche i disturbi nel funzionamento dei reni e di altri organi interni, che si sviluppano a causa dell'ipercuperemia (aumento dei livelli di cumarina nel sangue).

La base della diagnosi è un esame del sangue che mostra un aumento significativo della concentrazione di cationi ferro formati durante la disgregazione dei componenti tissutali e delle cellule distrutte. Ciò è confermato dall'analisi istologica, che rivela aree di tessuto contenenti specifiche inclusioni di ferro. È impossibile determinare la malattia nelle fasi iniziali con altri metodi: immunologici, radiologici, biochimici.