Camptodattilia

La camptodattilia è una rara malattia congenita della mano. Secondo i dati ufficiali, colpisce 3mila bambini su 5 milioni di neonati. Si verifica principalmente nei ragazzi quattro volte più spesso che nelle ragazze. La causa è solitamente un fattore genetico. La malattia si basa sulla fissazione impropria delle articolazioni delle dita della mano, sul loro debole sviluppo, che porta alla deformazione che interferisce con il corretto movimento della mano e ne impedisce persino la flessione. Una complicanza estremamente rara è la mutilazione delle mani. Il trattamento è esclusivamente chirurgico: l'articolazione sottosviluppata viene corretta utilizzando blocchi ossei. Tuttavia, la correzione non sempre porta alla guarigione; le deformità vengono spesso rilevate in età adulta.



La camptodattia è una rara mutazione genetica che provoca un'eccessiva flessione delle dita dei piedi e/o della mano. È caratterizzato da una curva anomala in ciascun dito che ricorda la zampa di un gatto. Ciò fa sì che le dita si trovino in una posizione innaturale e rende difficile camminare e altre attività quotidiane.

La storia dello studio della camptodattia risale a secoli fa ed è associata ad antichi popoli africani come i Pigmei e i Bantu. I colonizzatori europei notarono questa anomalia come tratto culturale e la chiamarono ballerina di hula. Attualmente, per descrivere questa patologia viene utilizzata la parola "camptodattilia".

La camptodactia è solitamente ereditaria e non è causata da alcuna infezione o lesione. La genetica di questa condizione è sconosciuta, ma si ritiene che i cambiamenti avvengano in un gene o cromosoma specifico.