Articolazione atlanto-occipitale

L'articolazione atlanto-occipitale è un'articolazione ossea tra la parte occipitale del cranio e l'apice dell'atlante, attraverso la quale passa l'asse di collegamento della testa con il corpo (articolazione atlanto-occipitale). L'articolazione è formata dalla superficie articolare del bordo superiore del forame magno e dai condili dell'atlante. Intorno a questa articolazione sono possibili solo piccoli movimenti angolari. Le superfici articolari sono collegate tra loro da solchi e spine a forma di croce; nelle parti anteriore e posteriore sono piane, nelle parti laterali concave. I movimenti laterali della testa sono limitati dal bordo posteriore del condilo dell'Atlante (la parte fissa del cranio). L'articolazione atlanto-occipitale, insieme ad altri organi, percepisce il carico statico della testa e in parte la forza dinamica che si genera quando la testa si muove. La posizione precisa e la forza di attacco dei muscoli e dei legamenti del cranio limitano il movimento laterale e verticale della testa. Queste restrizioni non sono sufficienti per garantire che il movimento non venga limitato durante la rotazione del collo, cosa che le articolazioni atlanto-occipitali eseguono quando tengono passivamente la testa con le mani di un cadavere. Normalmente i movimenti della testa sono molto piccoli, anche se inclinata in avanti del 40% sul piano sagittale. La limitazione del movimento è osservata in tutte le direzioni. Il tono muscolare del collo conferisce ulteriore rigidità e la flessione laterale è fortemente limitata. La mobilità della testa nella colonna cervicale corrisponde a movimenti angolari minori di questa sezione. Un aumento dei carichi oltre questa mobilità, che si verifica durante l'infanzia, porta allo sviluppo della cifoscoliosi con una diminuzione delle curve anatomiche e del rachitismo. L'attività fisica dinamica durante l'allenamento con i pesi aumenta significativamente le capacità del sistema articolare del collo.