Metodo Kruger

Il metodo Kruger è un metodo di analisi dei dati genetici sviluppato dal batteriologo americano Arthur P. Krueger negli anni '40. Il metodo si basa sull'analisi dei polimorfismi del DNA e permette di determinare la struttura genetica della popolazione.

Il metodo Kruger è ampiamente utilizzato nella genetica umana, animale e vegetale per studiare la diversità genetica e l'evoluzione delle popolazioni. Viene utilizzato anche nella genetica medica per diagnosticare malattie ereditarie e valutare il rischio del loro sviluppo.

Il metodo si basa sull'analisi del polimorfismo del DNA, che rappresenta le differenze nella sequenza nucleotidica che si possono trovare nel genoma. Il metodo Kruger consente di determinare il numero e la posizione dei polimorfismi in una popolazione, il che consente di stabilire somiglianze genetiche tra diversi gruppi di individui.

Per effettuare l'analisi vengono utilizzati marcatori speciali, che sono brevi tratti di DNA contenenti polimorfismi. I marcatori vengono identificati utilizzando metodi di genetica molecolare come la PCR (reazione a catena della polimerasi) o il sequenziamento del DNA.

Dopo aver identificato i marcatori, viene analizzata la loro distribuzione nella popolazione. Questa analisi può essere effettuata in vari modi, ad esempio metodi statistici o di massima verosimiglianza.

L'utilizzo del metodo Kruger permette di ottenere importanti informazioni sulla struttura genetica di una popolazione e sulla sua evoluzione, nonché sull'ereditarietà di varie malattie.



Metodo Kruger Il metodo Kruger è un metodo classico per determinare gli antibiotici, in particolare la resistenza generica dei microrganismi patogeni alle penicilline, alle tetracicline e ad alcuni altri gruppi di antibiotici. Questo è anche un metodo per testare i marcatori di membrana, poiché utilizza la solubilizzazione di vari componenti della membrana stafilococcica con soluzioni a diverse concentrazioni proteiche. La sospensione batterica viene pre-arricchita con vari gruppi di antibiotici e incubata termostaticamente a 37°C per un certo tempo (normalmente 24 ore). Successivamente le stesse soluzioni di antibiotici sciolte in etanolo vengono aggiunte alla provetta con la sospensione di semi e lasciate per alcuni giorni a 4°C. Diversi gruppi di antibiotici causeranno diverse quantità di dissoluzione delle particelle (solubilizzazione) di diversi livelli di membrane, trasformando la soluzione in diversi colori. L'evoluzione del metodo fu osservata e sviluppata da due scienziati americani: Frederick Copper e Friedrich Lexer in una riunione dell'American Chemical Society nel 1889. Il metodo ha un termine come valore MIC.